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Base d’asta, prezzo base e offerta minima: quali differenze?

Base d’asta, prezzo base e offerta minima: quali differenze?

Aggiornato il 05/12/2025

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Nel panorama delle vendite giudiziarie, l'uso preciso dei termini è essenziale per la partecipazione consapevole. Sebbene i concetti di "prezzo base", "base d’asta" e "offerta minima" siano spesso percepiti come intercambiabili o coincidenti, ciascuno detiene una funzione specifica e un significato giuridico distinto all'interno della procedura.

Prezzo base: il valore stimato del bene

Il prezzo base costituisce il valore tecnico e stimato del bene prima che la gara abbia inizio. Questo importo viene determinato dall'Esperto Stimatore incaricato dal Giudice, sulla base di una Perizia di stima dettagliata. La sua definizione tiene conto di molteplici fattori, tra cui il valore di mercato attuale di beni comparabili, le condizioni conservative, le caratteristiche intrinseche dell'immobile e l'eventuale presenza di gravami o vincoli. Il prezzo base funge, in sostanza, da riferimento ufficiale per attestare il valore reale e oggettivo dell’oggetto posto in vendita.

Base d’asta: il punto di partenza della gara

La base d’asta è l'importo formalmente stabilito come soglia minima da cui i partecipanti sono autorizzati a iniziare la competizione con le loro offerte. Rappresenta, di fatto, il punto di partenza della gara. Sebbene in molti casi la base d’asta coincida con il prezzo base indicato dal perito, la sua fissazione è un atto della procedura che, a discrezione del Giudice o secondo quanto previsto dalla legge (soprattutto in caso di esperimenti di vendita successivi), può essere stabilita anche in ribasso rispetto al valore peritale iniziale.

Offerta minima: la soglia valida per partecipare

L’offerta minima indica l’importo più basso che può essere presentato per essere considerato un'offerta valida ai fini della partecipazione all'asta. Questo valore è sempre inferiore rispetto al prezzo di riferimento: di norma, è stabilito in misura non inferiore al 75% del prezzo base (o della base d'asta, a seconda delle specifiche normative vigenti per quella determinata procedura). La funzione di questa soglia è duplice: da un lato, garantisce che qualsiasi offerta presentata sia congrua e non pretestuosa, e dall'altro, tutela gli interessi dei creditori, assicurando un valore di realizzo dignitoso.

Perché distinguere questi termini è importante

Conoscere la differenza tra prezzo base, base d’asta e offerta minima è essenziale per partecipare con consapevolezza. Il prezzo base permette di comprendere il valore stimato del bene, la base d’asta definisce l'importo da cui inizia formalmente la competizione e l’offerta minima stabilisce la soglia sotto la quale l'offerta presentata viene considerata inammissibile o inefficace, impedendo di fatto la partecipazione alla gara. Una chiara comprensione di questi concetti evita errori e fraintendimenti, e assicura una partecipazione trasparente e proceduralmente corretta.


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